Che cosa significa vivere pienamente? La pienezza della vita per me è l'entusiasmo.
Non sarà certo un caso se dal greco “en-theòs” significa il dio dentro.
Per avere il dio dentro ci vuole una solidità incrollabile.
Sono seduta sul divano e mio figlio piccolo, Diego, è accoccolato su di me.
Ad un tratto alza la sua testolina, volge lo sguardo verso di me e dice : “Sai mamma, mi piacerebbe tanto tornare dentro alla tua pancia, non sempre, solo qualche volta”.
Se in quel momento non avessi riflettuto abbastanza gli avrei risposto che ormai era grande, che sarebbe stato impossibile e che dentro la pancia ci stanno solo i bambini piccoli e lui era grande.
Gli avrei risposto così perché mio padre o mia madre mi avrebbero detto proprio così : ormai sei grande, pure con uno sguardo di rimprovero.
Il fatto è che da bambini ci insegnano che diventare grandi non è divertente.
Invece ho riflettuto, per questo amo i tempi lenti, perché ti permettono di riflettere.
Siamo spinti dall’urgenza, dalla risposta veloce, la parlata veloce, i video veloci, i social veloci, perché le pause potrebbero far emergere l’insicurezza, le fragilità, la debolezza.
Mentre rifletto, rallenta il tempo ed è come se riuscissi a vedere la realtà delle cose esattamente così come sono.
Ho visto i suoi occhi persi e che cercavano il mio conforto e gli ho risposto : “Hai ragione”.
Chi non cerca la pancia della mamma?
Quale adulto non cerca un proprio rifugio in cui nascondersi, proteggersi, raccogliersi.
Nei momenti di difficoltà vogliamo essere accolti e non spronati e rimproverati.
Eppure continuiamo a trattare gli altri come non vorremmo essere trattati noi, solo perché ci hanno insegnato così.
Ignoriamo totalmente ciò che ci stanno dicendo le emozioni.
La tristezza, l’angoscia, la fragilità, la nostalgia .. sono tutte emozioni tristi che vengono a trovarti per far sì che tu ti raccolga per “leccarti le ferite”.
Ho abbracciato Diego tenendolo stretto a me.
“Hai ragione, ogni tanto anche io vorrei tornare dentro la pancia della mia mamma, per questo ho imparato a farmi un rifugio tutto mio sai?
Certo, non è proprio come stare dentro la pancia della mamma ma posso andarci tutte le volte che ne sento il bisogno.
Quando eri piccolino hai sentito che cosa vuol dire stare al sicuro e protetto nella mia pancia e se vorrai ti insegnerò a creare un rifugio tutto tuo mentre cresci e diventi grande, così non avrai problemi di spazio”
“Si mamma che bello, adesso dov’è il mio rifugio?”
“Adesso è proprio qui, tra le mie braccia, come ti senti?”
“Bene mamma, mi sento meglio”.
Mi accolgo.
Mi accolgo nell’incertezza di non sapere se ho sempre le parole giuste, mi accolgo nello sbaglio, mi accolgo tutte le volte che mi sento debole, mi accolgo quando vorrei arrendermi.
Solo imparando ad accogliermi potrò insegnare lentamente a Diego ad accogliere se.
Solo prendendomi cura di me potrò insegnare a mio figlio a come prendersi cura di se con amore.
Proprio come quando prepariamo una torta insieme : io rompo un uovo, lui guarda come si fa e lo rompe anche lui.
Ai primi tentativi magari abbiamo bisogno di prendere un po’ le misure ma poi si impara.
Come fai con te fai con gli altri.
Se penso a come ero esperta a trattare bene gli altri.
Usavo tutta la mia sensibilità per essere buona con gli altri e non capivo come mai gli altri non lo erano con me.
Non sapevo che tutti quegli sforzi li rivolgevo alle persone sbagliate.
Non sapevo che mi stavo dimenticando la persona più importante nel mio mondo : me.
Non lo sapevo perché nessuno me lo aveva mai detto e neppure insegnato.
Adesso lo so, imparo nuovi modi ogni giorno di mettermi al centro del mio mondo proprio grazie a quella sensibilità che un tempo maledicevo.
Adesso posso insegnarlo ai miei figli affinché diventino adulti sereni e lo insegno ogni giorno a più persone possibili affinché non soffrano più e imparino l’amore per se e lo insegnino agli altri.
Lo insegno a mio modo, un pezzetto alla volta, una parola alla volta che diventa pensiero. Attraverso i miei scritti, i video, le sessioni con i miei allievi (si per me sono allievi e non clienti né tanto meno pazienti, perché lavoriamo insieme per imparare l’amore, per imparare come si fa a volersi bene e quando lo imparano diventano spontaneamente insegnanti).
Tutto messo in circolo gira nei nostri pensieri, nel nostro corpo, nelle nostre azioni.
Tutto si trasforma e può prendere due strade : la via dell’amore o la via del potere e della violenza.
Io ho deciso la prima, per nulla scontata, più tortuosa e ben poco battuta ma mi permette di vedere scenari meravigliosi e in fondo credo che lo scopo per cui sono qui adesso a scriverti e per cui ho deciso di fare quello che faccio ogni giorno, sia proprio mostrare al mondo le meraviglie che non vediamo solo perché imbocchiamo le vie indicate dal nostro navigatore automatico.
Quanto è bello invece alzare gli occhi e ammirare i paesaggi che ci circondano?
Spero che queste lettere servano come scusa per staccare un po' e godersi la lettura con un tè, un caffè, un infuso o qualunque cosa ti piaccia bere.
Da oggi, primo venerdì di ogni mese, ti invierò una lettera virtuale in cui ti racconterò un po’ di me, di educazione emozionale e relazioni.
E’ un testo lungo ma che avrai il tempo di leggere con calma durante tutto il mese.
Sono molto felice di inaugurare con te questa newsletter, con questi testi che profumano un po’ di carta da lettere.
Grazie per la lettura e al prossimo mese.
Erika
P.S: in ogni post scriptum condividerò qualcosa sui miei progetti o alcuni esercizi pratici che utilizzo nel mio lavoro.
Oggi voglio condividere con te alcune parti del vocabolario emotivo, proprio come quando apprendiamo una nuova lingua.
Spesso proprio perché non conosciamo il vocabolario emotivo, raggruppiamo erroneamente tutti i nostri sentimenti sotto un’unica parola impoverendo le nostre sensazioni.
Non essere in grado di nominare un sentimento vuol dire non dargli diritto di esistere.
Osserva come puoi utilizzare parole differenti e soprattutto sentire uno stato emotivo diverso!
Trovi alcune emozioni che senti più spesso di altre?
Se ti va di rispondermi puoi farlo nei commenti.